Gabriele Saluci è un videomaker e reporter originario di Gela che ha trasformato la sua passione per il viaggio in una professione che lo porta in giro per il mondo. Fin da giovane, ha sentito il richiamo dell’avventura: ha pedalato, camminato, viaggiato in fuoristrada, sempre cercando di immergersi nei luoghi che visita, di viverli non come semplice spettatore ma come narratore coinvolto.
Tra le sue imprese più significative c’è quella di oltre 4.000 chilometri da Torino al deserto del Sahara in bicicletta, iniziata senza GPS né troppe certezze, ma con tanta curiosità e desiderio di esplorazione. Ha attraversato continenti, ha pedalato fino in Islanda, ha viaggiato attraverso l’Africa nel tentativo di raccontare le migrazioni e gli scenari naturali più crudi e autentici.
Dal punto di vista professionale, Gabriele ha fondato Sto Gran Tour, una casa di produzione cinematografica e tour operator, tramite la quale sviluppa progetti audiovisivi che intrecciano racconto del paesaggio, del viaggio, dell’esperienza umana.
Inoltre, partecipa a programmi televisivi come Alle Falde del Kilimangiaro su RAI 3, conducendo rubriche che alternano reportage di viaggio e documentazione visiva.
Saluci vive oggi una vita spostata tra l’esperienza sul campo e la creazione artistica: documenta con video, fotografie, social media, ma cerca sempre di preservare un approccio profondamente umano al viaggio. Il suo credo è che viaggiare non sia solo spostarsi, ma creare legami con le persone, con la natura, con i luoghi che racconta. Vivendo così, con leggerezza, ma con determinazione, cerca anche di restituire tramite le sue storie una visione diversa del mondo: più lenta, più attenta, meno convenzionale ma più ricca di senso.
Nonostante i molti chilometri percorsi e le storie raccolte, Gabriele conserva un legame forte con la sua terra d’origine, la Sicilia. Pur essendo spesso lontano, porta con sé il ricordo del paesaggio, delle radici, degli spazi che hanno formato la sua immaginazione. E sogna, prima o poi, di poter tornare con progetti che possano connettere ciò che ha visto altrove con ciò che sta crescendo nella sua terra.