di Stefano Italiano Esclusiva Gela Brainstorming - Gaetano Gueli
1 - Cenni storici
La
Cooperativa Agro Verde è una grande realtà produttiva dedita alla produzione,
trasformazione e commercializzazione di prodotti ortofrutticoli in Italia e
all'estero con i canali della grande rete di distribuzione (METRO, COOP e
altri), nata nel 1994, per mano di una ventina di giovani serricoltori operanti
sui territori della fascia costiera di Gela.
Nel
2001 ha ottenuto il riconoscimento di Organizzazione di Produttori, che conserva
in forza del Reg. CE 1234/2007, raggruppando, ad oggi, un centinaio di aziende dedite
alla produzione di prodotti ortofrutticoli di grande qualità - prevalentemente
pomodoro da mensa (ramato, insalataro, ciliegino, datterino, ecc.) - nel rispetto di un Disciplinare di Produzione
Integrata che ne garantisce la qualità e la salubrità.
Nel
2011 ha acquisito la certificazione volontaria di qualità Global GAP.
2- Motivazioni che hanno spinto
l’azienda pensare al progetto agro-energetico
Nel
primo decennio di attività il numero degli associati è cresciuto da 20 a 200,
anche il fatturato si è decuplicato, raggiungendo quota 18 milioni di euro nel
2003. Tuttavia, già in quegli anni di crescita esponenziale, ci si rendeva
conto che il mercato stava rapidamente e irreversibilmente cambiando. Infatti,
si registrava il continuo calo dei prezzi di vendita della produzione, sia a causa della
concorrenza spesso sleale delle merci provenienti dal Nord Africa (Marocco,
Tunisia, Egitto, ecc.), sia per la sempre maggiore concentrazione della domanda
nelle mani della Grande Distribuzione Organizzata (GDO), che praticamente ha
ridotto ai minimi termini la funzione dei Mercati Generali delle grandi città
italiane ed estere. Proprio quei mercati che valorizzavano al meglio le
produzioni di Agro Verde.
Se
i Mercati Generali non avevano mai richiesto ai produttori la programmazione
della produzione, la GDO, invece, ha preteso - e pretende sempre più - la programmazione
della qualità (standard qualitativo preciso), della quantità (l’approvvigionamento
certo di determinati volumi di prodotto) nel tempo (durante tutto l’arco
dell’anno bisogna garantire determinati volumi di prodotto con lo standard
qualitativo pattuito).
I
piccoli e medi produttori associati, nonostante gli sforzi e tutta la buona
volontà possibile ed immaginabile, non sarebbero mai riusciti a rispondere alle
esigenze del nuovo mercato, perché impossibilitati a produrre tutto l’anno a
causa di strutture produttive inadeguate, prive di impianti di climatizzazione,
costretti a subire il susseguirsi dei danni causati dal freddo e dal caldo,
durante il decorso stagionale.
L’unico
modo per uscire da questa spirale, si pensò, è la realizzazione di una grande
azienda, che in un solo corpo aziendale riesca ad integrare quanto di meglio ci
sia a livello di strutture produttive – serre degne di questo nome - per la
coltivazione in “fuori suolo” (soilless degli
anglosassoni), corredate con impianti per il controllo totale dei parametri
climatici: temperatura, luce, composizione dell’aria confinata nella serra.
La
domanda era ed è: “Perché in Nord Europa, dove le condizioni climatiche sono
praticamente proibitive - vedi Olanda – si può riscaldare, arricchire l’aria
con CO2, per ottenere produzioni molto redditizie,
nonostante gli altissimi costi energetici e da noi, dove le condizioni
climatiche di base sono molto più favorevoli, non si può fare altrettanto con
costi molto più bassi?”
Evidentemente,
la risposta è già nella domanda. Nelle nostre condizioni è sicuramente
possibile.
3 - Il progetto del polo serricolo
agro-energetico
Si
giunge così alla decisione di portare avanti un progetto "AGRO-ENERGETICO"
volto alla produzione di energia da fonti rinnovabili, integrate su serre di
moderna concezione, da destinare alla produzione di ortaggi per 12 mesi all'anno,
tali da garantire a regime l’occupazione a tempo pieno di 300 nuove unità
lavorative, alle quali aggiungere quelle dell'indotto.
Il
progetto ha l’obiettivo di abbinare alla già sperimentata attività
orto-serricola del soggetto promotore la produzione di energia da fonti
rinnovabili, mediante l’impiego di pannelli fotovoltaici integrati su apprestamenti
serricoli innovativi. Il nuovo impianto ricadrà su una superficie complessiva
di 230 ha di terreno, attualmente incolto, e prevede la costruzione di 120 ha
di serre, adibite alla coltivazione in regime delle più avanzate tecniche di “coltivazione
fuori suolo”, in grado di produrre 80 MW di energia elettrica.
La
dotazione tecnologica prevista negli impianti agro-serricoli è molto avanzata e
potrà avvalersi dell’istallazione di piccoli impianti di cogenerazione che unitamente
alla componente fotovoltaica produrranno energia da fonti rinnovabili, nonché
energia termica e CO2. Queste
ultime, classificabili quali prodotti di scarto nei processi industriali di
questo tipo, grazie alla loro perfetta integrazione con le innovative
tecniche di coltivazione agricole,
garantiranno nelle serre condizioni climatiche ottimali (caldo e freddo ad libitum, secondo le necessità delle
piante), nonché l’arricchimento con CO2 dell’aria in esse confinata (concimazione carbonica per
potenziare l’attività fotosintetica delle piante), in modo da ottenere per
dodici mesi all’anno produzioni più elevate, di qualità eccellente. La potenza prevista
dei detti impianti di cogenerazione è pari a 40 MW.
Allo
stato attuale l’Agro Verde riesce a produrre e commercializzare volumi annui
superiori a 100.000 quintali. Però, con la realizzazione di questo progetto, grazie
all’adozione delle tecniche innovative sopra richiamate, si prevede un forte
incremento produttivo, cioè il raddoppio delle rese per mq., che a regime potranno
quadruplicarsi.
Tutto
ciò si tradurrà in un maggiore potere contrattuale nei confronti della GDO
(Grande Distribuzione Organizzata) perché, contrariamente a quanto avviene
oggi, si potranno garantire approvvigionamenti costanti, con elevati standard
qualitativi e di salubrità per tutto l’anno solare. A titolo di esempio, possiamo
allegare il contratto di fornitura siglato con “REWE”, nota catena di
distribuzione tedesca, che ha voluto manifestare subito il suo interesse
per l’iniziativa futura…
In
un territorio soggetto all’irreversibile politica di dismissione degli obsoleti
impianti dell’industria petrolchimica, già causa di forti tensioni sociali, com’è
quello gelese, l’iniziativa proposta dall’Agro Verde è meritevole di
attenzione, sia per l’introduzione delle tecnologie innovative in ambito agricolo
ed energetico, peraltro nel rispetto dell’ambiente e nell’ottica di uno
sviluppo eco-sostenibile, sia per i vantaggi socio-economici per l’intero
territorio, rappresentando, in atto, un concreto esempio di collaborazione tra
pubblico e privato per il perseguimento di superiori interessi a vantaggio
della collettività. Infatti, viste le ricadute occupazionali generabili dall’insediamento
dell’industria agro-energetica oggetto di discussione (300 unità solo nel
diretto); vista la libera scelta del soggetto proponente di non occupare aree
soggette a vincoli di tutela ambientale e paesaggistica, le istituzioni locali,
ma anche quelle centrali, hanno voluto sostenere questo progetto adottando
tutti i provvedimenti utili, ivi inclusi il pronunciamento della dichiarazione
di pubblica utilità del progetto e l’apposizione del vincolo preordinato
all’esproprio dei terreni necessari, con deliberazione n. 111 del 25/10/2011,
del Consiglio Comunale di Gela, che si allega in copia.
Concludendo,
rimandando per gli aspetti economici e finanziari al business plain, in copia alla
presente, si afferma, in estrema sintesi, che il progetto è sostenibile dal
punto di vista economico e finanziario e, non ultimo, dal punto di vista
ambientale. Esso è certamente meritevole di attenzione, perché, essendo in
linea con gli orientamenti socio-politici attuali, in materia di energia, di agricoltura
sostenibile e dell’improcrastinabile esigenza di creazione di posti di lavoro, risponde,
rispettivamente, realizzando: energia da fonti rinnovabili; prodotti agricoli,
con l’attuazione di tecniche di produzione integrata; occupazione stabile, in
due settori che integrandosi in uno (quello agro-energetico), possono guardare con serenità al futuro.
Infine, grazie alle scelte tecnologiche operate e alle dimensioni, ha tutte le
carte in regola per divenire uno dei più grandi ed innovativi esempi in Europa
nel campo delle produzioni agricole d’eccellenza e delle energie alternative da
fonti rinnovabili.
Stefano
Italiano
Presidente Coop Agroverde